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BED AND BREAKFAST SAN FRANCESCO - GIFFONI VALLE PIANA (SA) |
Nelle foto, le aree archeologiche delle citta’ antiche di Pompei e di Ercolano (venute alla luce dopo i lavori di scavo effettuati nei secoli scorsi), con il Vesuvio sullo sfondo. Assieme al Museo Vesuviano della città di Pompei, sono tra le mete piu’ ambite tra gli appassionati di archeologia e storia antica. Assolutamente da non perdere. |
Gli scavi archeologici |
I sentieri:Una rete di sentieri per vivere le bellezze del complesso Somma-Vesuvio: La valle dell’inferno Lungo i Cognoli Il Monte Somma La Riserva Tirone Il Gran Cono La Strada Matrone Il Vallone della Profica Il Trenino a cremagliera Il fiume di Lava |
a cura di Stefano Carlino
Il paesaggio che oggi osserviamo al Vesuvio è il risultato di grandi sconvolgimenti geologici che hanno interessato la Piana Campana a partire da alcuni milioni di anni fa. Tra gli effetti di questi eventi geologici c’è la nascita del vulcano, che si fa risalire a circa 400.000 anni fa. La posizione geografica del Vesuvio, le terre fertili arricchite dai minerali contenuti nelle lave, insieme allo splendore dei loghi hanno determinato la colonizzazione di quest’area già a partire da ,alcuni secoli dopo la nascita di Cristo. In quest’epoca furono i Greci e poi i Romani a stabilire le prime colonie alle falde del Vesuvio. Queste colonie conosceranno periodi di decremento ed incremento demografico, sia in conseguenza delle fasi di attività e di quiescenza del vulcano che degli eventi storici e sociali. Le colonie romane stabilitesi tra Pompei, Ercolano, Stabia ed Oplonti saranno costrette ad abbandonare il Vesuvio in seguito alla catastrofica eruzione del 79 d.C. A questa seguirà nel 472 d.C. un’altra eruzione esplosiva di grande energia. Il vulcano rimarrà poco abitato almeno fino ad alcune centinaia di anni dopo l’evento del 472. Tra il 1631 ed il 1944 le abitazioni alle falde del vulcano rimangono sempre a debita distanza dal cratere, grazie all’attività persistente che il vulcano mostrava in quest’ arco di tempo. Dal dopoguerra inizia una rapida crescita demografica alle falde del vulcano, specie in conseguenza dell’espansione della città di Napoli verso oriente. Il silenzio che il vulcano mostrerà dal 1944 servirà ulteriormente ad incrementare, a partire dagli anni cinquanta, la cementificazione in tutta l’area vesuviana. |
Il Vesuvio: Pompei ed Ercolano |
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